Marketing, VPNs e lo Stato del Web

Piccolo rant personale.

Da quando si è capito che oramai la maggior parte dell’attenzione, specialmente quella delle fasce medie e basse della popolazione, passa per internet, nei vari social, motori di ricerca etc, praticamente tutto sta lentamente diventando una sponsorizzazione.

Specialmente per chi vuole guadagnare online, ci sono, essenzialmente, tre modi per farlo:

  • In modo passivo, tramite pubblicità, ma richiede avere un numero molto elevato di views, in quando il rapporto views / income è estremamente basso.

  • In modo attivo, effettuando delle collaborazioni con società per sponsorizzare servizi e prodotti.

  • Ricevendo un supporto diretto dal pubblico (assai più limitata come opzione).

Dal punto di vista economico questo ovviamente ha un sacco di senso. Le società vogliono che la gente parli dei loro prodotti, specialmente società B2C (Business to Consumer) e utilizzano chi ha visibilità sui social come strumenti di marketing. Anche dal punto di vista del content creator può avere senso. Se voglio pagare le bollette, dovrò pur guadagnare.

Il problema, secondo me, è che appunto non ci sono alternative nella maggior parte dei casi nel rendere un progetto sostenibile senza passare per le sponsorizzazioni. Questo significa che chi crea contenuti ha talmente tanti incentivi nel portare avanti queste sponsorizzazioni che la qualità e l’utilità del servizio viene meno. L’importante è il rapporto, sia relazionale che ovviamente economico (senza uno relazionale non si può neanche averne uno economico), che sta dietro alla sponsorizzazione. Viene, in altre parole, a mancare una attenzione critica al valore aggiunto che il prodotto dovrebbe fornire.

Potrebbe perfino succedere che il creatore di contenuti, essendo costretto a fare queste sponsorizzazioni, finisca per convincersi dal valore aggiunto che portano, solo in funzione della sua necessità. In altre parole, il valore aggiunto lo portano, sì, ma è difficile distinguere se lo portano al creatore di contenuti, oppure a chi sta guardando.

E non è una questione di forza o debolezza. Ad esempio io non ho mai portato una sponsorizzazione nel canale, ed in parte, ovviamente, è anche perché non ho i numeri per farlo (anche se ogni tanto mi sono state chieste). Ma principalmente è perché non spingo in quella direzione, e non spingo in quella direzione perché ho un lavoro che già mi permette di pagare le bollette e il cibo.

Ovviamente tutto questo è ovvio, non l’ho scoperto io.
Le conseguenze sono comunque terribili.


Spostiamo quindi la discussione ad una cosa che mi è capitata di recente.

Volevo scegliere un servizio di VPN per utilizzarla ogni tanto, quando ce ne bisogno.

Che servizio ho scelto?
Perché ho scelto il servizio X e non il servizio Y?

Il servizio che ho scelto si chiama Mullvard VPN, ed è una VPN con sede in svizzera. Non ne avevo mai sentito parlare tramite i social, tramite le solite sponsorizzazioni, ma l’ho conosciuta tramite la raccomandazione di un amico.

Ho iniziato ad utilizzarla e fino adesso mi trovo bene. Ho sentito varie cose positive rispetto al modo in cui operano con i dati, ed in particolare ho apprezzato molto il fatto che durante la registrazione non si segnano nessun dato personale. Semplicemente, generano una stringa associata al tuo account, e quando vuoi caricare fondi per altri mesi di abbonamento, fai una transazione specificando il numero di account. Permettono anche di pagare con modi meno rintracciabili.

In altre parole, mi hanno dato l’impressione che stavano cercando di minimizzare le informazioni raccolte su di me. Chiaramente a questo livello è solo una impressione, e si dovrebbe avere una visione più approfondita sulla questione, che ovviamente da Consumer finale è praticamente impossibile da avere.

Un’altra cosa che ho apprezzato è il fatto che non fanno bonus speciali per diminuire il prezzo, e non ti fanno fare neanche iscrizioni per anni+. Semplicemente, ogni mese vale 5 euro. Se la vuoi paghi, oppure no, e decidi tu quanti mesi pagare e quando smettere.

Ho quindi riflettuto, con un pizzico di tristezza. Perché sento tutti parlare di N società che offrono servizi di VPN, tra cui ovviamente non si può non nominare NordVPN, ma nessuno parla di MullvardVPN?

Sicuramente è in parte perché NordVPN arriva a tutte quelle persone che, nella loro comprensibile ignoranza, sono spinte proprio dalle persone che seguono online. Mentre MullvardVPN, da quello che ho potuto vedere, ha un approccio assai molto meno “rumoroso” al marketing.

Voi la conoscevate? Avete altri “prodotti” che non vedete mai in giro, ma che secondo voi sono molto superiori a quelli tipicamente conosciuti?

Also, per finire, secondo me per una buona % degli utenti manco serve una VPN, come ho già discusso nel seguente video.

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Io da anni ho preso questo approccio con ogni tipo di servizio che sento vedo, il primo ad arrivare è quello comune blasonato che un po tutti vendono, poi io se trovo che il servizio è interessante e/o puo servirmi allora inizio a studiare cosa fa e se ci sono alternative, che nel 99% dei casi ci sono, e poi nel 90% dei casi trovo sempre il modo di implementarmelo in un VPS o a casa ecc… per dire non serve un servizio particolare per implementarsi una VPN ma si puo fare anche con la connessione di casa o con un VPS !!!

Comunque noto che c’è sempre meno voglia di condividere per il gusto di condividere e sempre piu vendere del “sapere” di dubbia qualita per il gusto di guadagnarci e questo porta anche alla nascita di quello che descrivevi, poi non demonizzo chi porta sapere e per questo vuole anche un riconoscimento.